Celebrare l’amore dei figli: consigli per i genitori in vista delle nozze
È compito dei genitori accompagnare i futuri sposi con amore, lasciandoli liberi di organizzare il loro giorno speciale come più desiderano
“Mamma, ci sposiamo!”, “Papà, ci sposiamo!”. Sono comunicazioni bellissime che i genitori si sentono dire nel momento in cui figli, generi e nuore, condividono con loro la felicità di scegliersi per tutta la vita.
Ma ecco che spuntano, subito dopo la felicità, una serie di emozioni incontrollate: l’ansia, la fretta, la premura. Tutte sintomo di amore grande. Ma, cari genitori, ponete attenzione alle attenzioni che volete rivolgere ai futuri sposi.
Purtroppo, sempre più spesso, mi ritrovo ad ascoltare gli sfoghi dei miei futuri sposi che vengono, purtroppo, messi sotto torchio dalle proprie famiglie, che, nel certo tentativo di dare aiuto, spesso creano disagi e inutili pressioni a chi, dopo tanti anni dal loro matrimonio, si ritrovano a definire i preparativi e le singole scelte, in maniera indubbiamente differente dalle modalità di trenta o quaranta anni fa.
E qui scatta il panico! “Quando tuo cugino si è sposato ha fatto così”, “Quando tua zia si è sposata i fiori erano così”, “Ancora non hai scelto i fiori? E le bomboniere?”, “C’è il fratello del cugino della sorella di nonna che fa il fotografo, contattiamolo che ci fa un buon prezzo!”, “Se non ti sposi in chiesa a tuo padre verrà un coccolone!”, “Quando mi sono sposata desideravo un abito da principessa ma non ho potuto acquistarlo, quindi adesso lo indosserai tu!”. Queste sono solo alcune delle frasi sentite negli ultimi anni, ma potrei andare avanti e continuare a raccontarvene…
Bene, cari genitori, il vostro è certamente amore e voglia di aiutare, ma così, purtroppo, non si raggiunge propriamente questo obiettivo!
Ogni coppia ha il diritto di scegliere come comporre e vivere il proprio matrimonio come meglio crede, come si sente di fare e secondo il proprio gusto e le proprie sensazioni. Il tempo scorre e, con esso, vanno avanti e si modificano anche le modalità di organizzare o fare le cose.
Magari il vostro modo era giusto per voi e il per il periodo in cui vi siete sposati.
Vi siete mai chiesti se magari può non essere giusto per i vostri figli?
Vorrei vedere più famiglie coinvolte nell’amore e nelle emozioni, ma nella piena libertà decisionale dei futuri sposi. Questi ultimi hanno tutto il diritto di scegliere ogni dettaglio del giorno delle loro nozze.
Perché se decideranno di sposarsi in Chiesa, con rito civile o con un rito pagano o polinesiano su una spiaggia, il fulcro del loro amore e delle vostre emozioni non si sposterà di una virgola. La gioia, la luce nei vostri occhi, non cambierà se la sposa si vestirà di un abito principesco come nei migliori dei vostri sogni, o di una semplice gonna con camicia bianca. I sentimenti non hanno colore nè forma predefinita. L’amore, i legami, le emozioni non mutano a causa del colore di un fiore o della mancanza di una tovaglia sul tavolo che tanto amerebbe vedere il genitore più classico.
Vi prego, godetevi i sentimenti e le emozioni, accompagnate i vostri figli e lasciateli liberi di mettere la cornice che preferiscono al dipinto della loro unione, perché quello, fidatevi, non muterà per nessuna scelta stilistica o organizzativa.
L’amore e la gioia siete voi, insieme.
Anche con un jeans ed una maglietta su un prato a mangiare un panino!